mercoledì 15 febbraio 2012

Nell'antica civiltà babilonese.. Ishtar

Difficile dire e raccontare con precisione cosa rappresentavano i sogni nella civiltà assiro-babilonese, quella che abbiamo conosciuto con il termine mesopotamia è un crogiolo o, meglio, una crocevia di leggende, religioni, miti ecc.. Abbiamo l'unica possibilità di rifarci con certezza alla loro Dea più importante, ovvero Ishtar.
Ishtar la Grande Madre è nuda, poiché la Verità non ha bisogno di coprirsi di veli.
Sul suo capo spicca l'emblema lunare. Nella mano destra Ishtar ha una coppa, simbolo di gioia e abbondanza perché contiene il nettare della Vita.
Nella sinistra, un loto, fiore che nasce sott'acqua ma che diventa di purezza ineguagliabile una volta sbocciato alla superficie. Il significato è dunque chiaro e fedele all'assioma del vero magista: "Ex tenebris ad Lucem...".
Ishtar è una personificazione di quella forza della natura che rivela se stessa come colei che dà e toglie la vita. Essa è la Madre di Tutti.
Porta gli appellativi di Argentea, Produttrice di Semi, e Gravida. la dea della fertilità, dalla quale proviene il potere della riproduzione e della crescita per i prodotti dei campi, tutti gli animali e l’uomo.
Per una naturale transizione essa divenne la dea dell’amore sessuale e la protettrice delle prostitute.
Esso è Colei che Apre l’Utero, il principale rifugio delle madri nelle doglie del parto. Perciò tutta la vita emana da lei; piante, animali, esseri umani sono suoi figli.

Ma Ishtar possiede un carattere duplice. Non è soltanto la dispensatrice della vita ma anche la distruttrice Come la luna, nel suo periodo crescente tutte le cose si sviluppano, e nella sua fase calante tutte le cose «sono diminuite e rese infime».
Ma questa non è la fine, la luna crescente ritorna di nuovo. La luce subentra all’oscurità anche quando l’oscurità vince la luce. La Dea della Luna appare ancora una volta nella sua fase creativa e benefica. Ishtar, “la via, la vita, la salvezza degli uomini e degli dei; e tuttavia la medesima che è rovina, morte, e distruzione”.

Era la Dea dei Terrori Notturni, la Madre Terrificante, dea delle tempeste e della guerra.
Era anche colei che inviava i sogni e i presagi, la rivelazíone e la comprensione delle cose che sono nascoste.
Era per mezzo della sua magía che gli uomini ottenevano potere e conoscenza, spesso conoscenza illecita, delle cose segrete e nascoste la cui comprensione reca di per sé il potere.
Ishtar intraprendeva il pericoloso viaggio negli inferi e, sebbene piena di dolori, vinceva alla fine l’oscurità e sorgeva di nuovo come luna nuova, piccola all’inizio ma con il potere di ricreare se stessa.
Perciò, come Sinn, che la precedette, e come Osiride degli Egiziani, diventò la Dea dell’Immortalità, la speranza della vita dopo la morte.
Nelle sue forme continuamente mutevoli essa interpreta tutti i possibili ruoli femminili. È chiamata figlia e sorella del dio lunare, il quale nello stesso tempo è anche suo figlio.
È la Donna, la personificazione, come direbbero i Cinesi, di yin, il principio femminile, l’Eros.
Per le donne è il principio stesso del loro essere; per gli uomini la mediatrice tra se stessi e la fonte segreta della vita nascosta nelle profondità dellInconscio.

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